Schema di impianto BV, da “US Environmental Protection Agency-EPA _ How to Evaluate alternative cleanup technologies for underground storage tank sites” (2004)

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Il Bioventing (BV) è una tecnologia di bonifica in situ che utilizza i microorganismi presenti nel suolo per biodegradare i composti organici adsorbiti nella zona insatura dei suoli. Le parti della frangia capillare e della zona satura del suolo non sono interessate da tale tecnologia.

Nel Bioventing l’attività dei batteri autoctoni naturalmente presenti nel sottosuolo viene rafforzata introducendo aria atmosferica (o ossigeno) nella zona insatura del sottosuolo tramite pozzi di estrazione o di iniezione e, se necessario, aggiungendo sostanze nutritive.

In caso di utilizzo della tecnologia Bioventing tramite pozzi di estrazione, il flusso d’aria sarà ovviamente invertito. Quando i pozzi di estrazione sono utilizzati per il Bioventing, il processo è simile allo SVE (Soil vapor extraction). Lo SVE però rimuove i componenti organici principalmente tramite volatilizzazione, il Bioventing invece favorisce la biodegradazione dei composti minimizzandone la volatilizzazione (generalmente utilizzando portate di aria inferiori rispetto allo SVE). In pratica, un certo grado di volatilizzazione e biodegradazione si verificano quando vengono usati sia i sistemi di SVE, sia di BV.

Tutti i composti biodegradabili aerobicamente possono essere trattati tramite Bioventing. In particolare il BV viene più spesso utilizzato per rimuovere composti petroliferi di medio peso come diesel e carburanti per l’aviazione poiché i prodotti più leggeri (ad esempio le benzine) tendono a volatilizzare più facilmente e sono rimossi più rapidamente tramite SVE.